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Lezione 10

Elenco delle lezioni di lettura musicale pubblicate

Elementi

Funzioni : m r d l,

Obiettivi della lezione n. 10

Gli esercizi proposti di seguito sono simili a quelli della lezione precedente: il tricordo viene esercitato prime in senso discendente, poi, nell'esercizio successivo, in senso ascendente.

Esercizio 1: tricordo r d l, oppure l s m . Per svolgere l'esercizio ascoltate la funzione iniziale, intonate il tricordo con la solmisazione scelta e controllate l'intonazione ascoltando il "Risultato".

- Funzione r (oppure l ).
note
Risultatonote

- Funzione r (oppure l ).
note
Risultato: note

- Funzione r (oppure l ).
note
Risultato: note

- Funzione r (oppure l ).
note
Risultato: note



Esercizio 2: tricordo l, d r oppure m s l , cioè gli stessi tricordi precedenti, intonati questa volta dal grave all'acuto.

- Funzione l, (oppure m ).
note
Risultato: note

- Funzione l, (oppure m ).
note
Risultato: note

- Funzione l, (oppure m ).
note
Risultato: note

- Funzione l, (oppure m ).
note
Risultato: note

Sempre nei 333 Esercizi di lettura di Zoltán Kodály, gli esercizi dal numero 31 al numero 47 contengono le funzioni r d l,

Nella prossima lezione vi proporrò gli esercizi per il tricordo m r d , che contiene l'intervallo di terza maggiore.
Questo aggettivo indica che la differenza di altezza tra m d è superiore alla differenza di altezza tra s m che viene definita come intervallo di terza minore.

Per cantare i due intervalli confrontandoli, si effettua la "mutazione" (modulazione), cioè il cambio di funzione da s a m per il primo suono dal quale vengono intonati i due intervalli, evidenziato anche nella finestra Karaoke. (State utilizzando un programma di lettura di questi file? potete eventualmente scaricarlo da qui:Software gratuito).
Ascoltate finalmente il confronto tra l'intervallo di terza minore e quello di terza maggiore:
note
Nel sistema pentatonico, come vedremo più avanti, gli aggettivi maggiore e minore vengono utilizzati per definire meglio anche gli intervalli di sesta, mentre sono presenti solo gli intervalli di seconda maggiore (quarta e quinta appaiono esclusivamente come "giusti").

Solo per chi possieda conoscenze musicali, aggiungo che si trattava dei suoni assoluti SOL MI e SOL MIb, cioè del V e III grado di Do maggiore e del III e I grado di MIb maggiore. Nelle discussioni sulla possibilità di utilizzare la solmisazione in Italia, ricorre spesso il problema della denominazione troppo simile tra i suoni assoluti e le funzioni della solmisazione.
Nella revisione del "Cantar leggendo" di Roberto Goitre, Giorgio Guiot utilizza la notazione alfabetica per indicare i suoni assoluti (A=la, B=si...), io ho invece utilizzato la differenziazione grafica proposta da Davide D'Urso per la edizione italiana dei testi ungheresi (iniziale minuscola in corsivo per la solmisazione, nome completo in stampatello maiuscolo per i suoni assoluti).

Non va dimenticato che le lettere della solmisazione indicano semplicemente i gradi della scala: Mario Fulgoni, nel suo "Manuale di musica" chiede di cantare anche utilizzando i numeri dei gradi, cioè utilizzando la stessa procedura mentale della solmisazione. Purtroppo molti numeri italiani sono bisillabi o contengono lo iato...

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